LA VISITA DI ROBERTO ROSETTI IN SEZIONE

E dopo tanta attesa, finalmente il giorno di Roberto Rosetti presso i nostri locali sezionali è arrivato lunedì 21 maggio.

In una sala gremita nonostante l'orario anticipato rispetto alle classiche riunioni tecniche, la Sezione di Milano ha vissuto una serata prestigiosa con un ospite di primaria importanza.

Si inizia con il saluto di Alberto Curti, vice presidente vicario della Sezione, che dice:<<Sono davvero felice nel vedere questa sala piena, nonostante l'orario. Vi avevo promesso un "big", e un "big" è arrivato, quindi promessa mantenuta. E grazie a Roberto, che nonostante i suoi tantissimi impegni tra finali delle coppe europee e l'inizio dei Mondiali di Calcio, è riuscito a trovare uno spazio anche per noi, che tanto lo volevamo qui>>.

A Curti fa eco il Componente del Comitato Nazionale Alberto Zaroli (che la Sezione ringrazia per essere stato presente) e che incentra il proprio intervento sul concetto di cambiamento, dopo i consueti saluti:<< E' spesso insuperabile la paura del cambiamento. Quando Rosetti venne per la prima volta a Milano, non sarebbe potuto essere qui perché la Sezione era ancora in via Pitteri con tutte le difficoltà di quel periodo. Ma il cambiamento che avete affrontato oggi vi porta in questa magnifica sede. Oggi Roberto è qui a portare la testimonianza del fatto che lavorando seriamente e con competenza, nessun cambiamento deve spaventare: quello che è avvenuto nell'appena concluso campionato di calcio di Serie A è stato frutto di un percorso condiviso, difficile, ma che sta dando risultati riconosciuti da tutti>>.

Poi entra in scena Roberto, con quel carisma che lo contraddistingueva in campo e che sicuramente non ha smarrito da dirigente:<<E' un grosso piacere per me essere qui, nonostante tutti gli impegni. E lo dico davvero>> esordisce Rosetti. <<Quando Alberto Curti mi ha chiamato proponendomi di venire a Milano a fare una riunione, mi sono reso subito conto che non potevo dirgli di no. Tra di noi c'è un bel rapporto di stima e cordialità, senza contare che, mentre venivo qui in auto, mi è tornato alla mente un ricordo che mi ha "ucciso": Alberto Curti mi visionò più di vent'anni fa, quando era Componente della Commissione della CAN D, per poi diventare Componente anche in CAN C. Il ricordo è bellissimo, come tanta è la nostalgia pensando a quanti anni siano passati>>. Per poi aggiungere:<<Non è la prima volta che vengo a Milano, tre anni fa fu in una cornice eccezionale come quella di Palazzo Marino, in una sala meravigliosa. Oggi però, devo ammettere, mi avete riservato un'altra location splendida: questa è una delle Sezione più belle, se non la più bella, che io abbia mai visto. Complimenti a voi che l'avete messa in piedi così>>.

Dopo c'è il tempo della riunione, dell'incontro che si incentra su un argomento che Roberto conosce ormai perfettamente: la Video Assistenza arbitrale, nota anche come V.A.R.. Roberto ha spiegato bene a tutti i presenti come nasce l'idea e come si è sviluppata fino ai giorni nostri, quali concetti muovono il cambiamento, ed alcuni casi pratici. <<L'idea di base è stato spiegare ai vostri colleghi della Serie A che questo non è, e mai sarà, il mio progetto o il progetto di qualcuno, ma è il nostro progetto. A loro ho anche detto di pensare ai tre errori che hanno segnato le loro carriere, a quelli che non li hanno fatti dormire di notte. Ebbene, quando gli arbitri mi hanno detto  i loro episodi, è stato decisamente rinfrancante scoprire che nel 90% dei casi, con lo strumento VAR avremmo evitato le nostre notti insonni>>. Davanti ad una platea molto interessata e desiderosa di fare domande, Roberto non si è tirato indietro e ha risposto praticamente a tutti, cercando di far comprendere nel profondo il significato di questa innovazione che <<ci dà la certezza che non si possa tornare indietro, vedendo soprattutto i contesti in cui questo strumento non c'è. In Italia porteremo tre arbitri alla V.A.R.: Irrati, Valeri e Orsato. Siamo l'unico paese al mondo che avrà questa rappresentanza. Poi verranno un paio di tedeschi, portoghesi, un sudamericano che ha inziato ad usare la tecnologia nel torneo che corrisponde alla Champions in sud America, gli americani che sono molto bravi. In generale l'idea è stata fin da subito una: nessun discorso geografico, ma puntare solo sulla qualità, in questo caso dettata principalmente dall'esperienza nell'utilizzo. Utilizzerei la metafora della Ferrari: la Ferrari se la sai guidare ti fa volare, se non sei capace alla prima curva hai fatto l'incidente. Ecco, questo è un tornado, nemmeno una Ferrari. Serve oculatezza e grande competenza, con un monito per tutti: la cosa decisiva è la decisione giusta, il tempo non può essere messo in primo piano rispetto alla decisione corretta. Lavoriamo ogni giorno per migliorare le tempistiche, la serie A in questo senso è una prova. Ma in un calcio dove si perdono circa una ventina di minuti a partita per rimesse laterali e calci di rinvio, si può aspettare anche un minuto e mezzo per prendere una decisione corretta sul rigore che magari decide la partita>>.

Dopo la fine della riunione, gli auguri al nostro Mauro Tonolini,<<un professore del fuorigioco>> come lo ha definito Rosetti, che tra poco partirà per il Mondiale di Riussia 2018 e i saluti alla sala, prima delle immancabili foto con i ragazzi della Sezione, perché un arbitro come Roberto, anche se passano inevitabilmente gli anni, non lo si dimentica mai.

GRAZIE ROBERTO.