Ostinelli ospite della RTO della sezione di Milano

"Imporre una cosa è sempre un problema, condividerla è una risorsa". In nome di questa convinzione, Emilio Ostinelli, della sezione di Como, mentor regionale e componente del settore tecnico, è intervenuto come ospite della RTO tenutasi Giovedì 25 Febbraio presso la sezione AIA di Milano. 

La condivisione del regolamento ha dunque rappresentato il punto di partenza di questo incontro con il settore tecnico, in cui discutere sulle decisioni da prendere in alcune particolari situazioni di gioco. Dieci risposte per altrettanti videoclip visionati sono state l'esercizio cui gli associati presenti sono stati sottoposti, con il fine di aggiornarsi sul regolamento in modo uniforme e di rendere omogenea l'uniformità di giudizio dei fischietti nelle medesime situazioni. Affinché l'esercizio risultasse efficace, la consegna principale che Ostinelli ha richiesto a ciascun arbitro è stata l'immediatezza nel decidere quale provvedimento tecnico e disciplinare prendere, non appena che fosse terminato il filmato, in modo da "rievocare" quell'attimo velocissimo che in una partita di calcio è alla base della direzione del gioco. Abituare il cervello ad esercitare con velocità è un input fondamentale per chi come i tanti neo-associati ieri presenti vuole intraprendere questo percorso. I filmati somministrati da Ostinelli hanno esposto alcune situazioni di gioco in cui il giusto provvedimento disciplinare non sempre risultava scontato, come emerso poi dal dibattito analitico previsto nella seconda fase di confronto su di esse. Nell'ambito di esso l'ospite della serata ha dato delle importanti linee guida da adottare come criteri valutativi: per esempio nel caso di un fallo in area di rigore, gli arbitri devono considerare fattori quali la distanza dell'attaccante dalla porta, la possibilità di battere a rete e quindi di segnare un goal prima di esibire un cartellino giallo o rosso. Un altro caso interessante è stato quello del video in cui un difensore perde palla a centrocampo a causa di uno stop malriuscito ed atterra l'attaccante che ha colpito il pallone e sembrava pronto ad involarsi verso la porta avversaria. Due sono stati i criteri fondamentali alla base della decisione giusta: la distanza del calciatore attaccante rispetto alla porta, da giudicarsi eccessiva se egli è a centrocampo ed anche se è più avanti degli altri difensori e la modalità del possesso del pallone, che per essere tale deve essere giocabile dal calciatore in questione. La serata si è quindi conclusa con la convinzione che poter discutere (nell'ascolto reciproco) e confrontarsi su tutte le situazioni, prima ancora di capire cosa sia chiesto dal regolamento, è la vera ricchezza per chiunque voglia crescere nell'amore di questo sport e della professione arbitrale.