Andrea Stefani: è finale dei Mondiali

 

E' l'essenza dello sport. 

Un punto di massimo che rappresenta l'obiettivo di molti, forse di tutti, ma che solo pochissimi meritevoli riescono a raggiungere. E' questo che ha realizzato, ed è lì da vedere per ciascuno di noi, Andrea Stefani: sarà lui l'esempio del vero e proprio top per una giacchetta nera, quando con Nicola Rizzoli e Renato Faverani entrerà sul terreno di gioco del Maracana con la sua bandierina in mano la prossima domenica sera per una Germania - Argentina che sa di mamma di tutte le partite. La terna di Rizzoli è la prima terna tutta italiana a dirigere una finale dei Mondiali, dopo le finali arbitrate dai soli arbitri -scusate se è poco- Sergio Gonella e Pierluigi Collina.

 

Si fa fatica anche solo ad immaginare come possa essere ricevere una designazione di questo tipo. Qui non si parla di esordi in campionati dilettantistici, di gare decisive di Serie A o di finali di Coppa Lombardia. Qui si parla della Finale dei Mondiali, la massima espressione al massimo livello del calcio.

Pensare che ci sia un po' di Italia in Finale deve inorgoglire l'intero movimento pallonaro tricolore, sapere che c'è un pezzo di Sezione di Milano, in Andrea, ci rende tutti quanti orgogliosi di lui e vicini a lui in tutti i momenti che vivrà prima della gara. Poterlo immaginare, penseremmo a tensioni ed emozioni, lacrime e mal di stomaco. 

Ma tranquilli, se c'è qualcuno che in Finale non poteva mancare quello era proprio Andrea, un Andrea che chissà se conoscerà un limite dopo questa Finale: designazioni su designazioni, gare su gare, Serie A su Champions League e su Europa League, i migliori stadi, le più grandi squadre... praticamente casa sua. Ma ora il limite è superato. Almeno per il momento.

Pensando ad Andrea due cose si possono pensare: gli ovvi complimenti e un sincero grazie, perché essendosi preso questa Finale un pezzetto di partita lo porterà a casa per ciascuno di noi, perché a tenere quel "penultimo" non sarà solo, saremo in 550.