Stefani e Faverani: un’accoglienza da Campioni del Mondo

 

Il 15 luglio 2014 resterà una data scolpita per sempre nella memoria della Sezione AIA di Milano. I ragazzi della Sezione, guidati dal Presidente Luca Sarsano, si sono dati appuntamento alla fermataQT8 della M1 per dirigersi insieme alla volta di Milano Malpensa. Il motivo? Dovevano accogliere i trionfatori dei Mondiali brasiliani. Neymar, Robben, Messi, Mueller? No: Nicola Rizzoli, Andrea Stefani e Renato Faverani, semplicemente i migliori in campo della finale del Maracanà.

 

Per Milano e per l’AIA nazionale è un orgoglio poter vantare dei rappresentanti così competenti e capaci di reggere la pressione a livelli altissimi. Nelle quattro partite dirette, la nostra terna è stata impeccabile e nessuno può avere il coraggio di sostenere il contrario. Ora possono e devono godersi il momento: il loro successo è il risultato di tanti anni di sacrifici, lavoro e dedizione. Niente si improvvisa, figuriamoci una finale dei Mondiali… Per i ragazzi più giovani è uno stimolo poter vedere, seguire e imitare dei modelli così determinati e preparati.

Ecco perché, al Terminal 1, ad attendere i loro idoli c’erano più di cento persone tutte rigorosamente in divisa e provviste di fischiettostriscioni, bandierine, cartellini, oggetti da far autografare e con un Tricolore in mano da sventolare con orgoglio. Al loro arrivo, Stefani e Faverani (Rizzoli è atterrato a Bologna ma è come se fosse stato lì con i suoi due compagni di successi) sono stati travolti da una fiumana di affetto e di calore. Le loro facce, comprensibilmente stanche, si sono accese in preda allo stupore e alla gioia di essere tornate a casa in un abbraccio interminabile. Il clima festoso ha coinvolto tutti, perfino alcuni estranei che si sono uniti alle tante fotografie per poi farne altre con le loro macchine fotografiche dopo aver capito a cosa stavano assistendo (è doveroso aggiungere che hanno spiccato i giapponesi con l’istantaneo commento di Andrea: “Siamo una Sezione internazionale!”).

La Sezione di Milano si è sentita ancora più unita in questa calda giornata di luglio e anche i nuovi arrivati hanno compreso che per crescere come Associazione bisogna passare da queste esperienze che sopravvivranno nella nostra storia come delle pietre miliari. Ora si riparte da capo, ma tuttidevono alzare l’asticella: il nostro Maracanà in fondo dovremo costruircelo partita dopo partita. Oggi tre nostri amici hanno ricevuto un’accoglienza che di solito si riserva ai calciatori e ai tecnici delle squadre vincitrici. Qualcosa di eccezionale? Beh, Nicola, Andrea e Renato il loro Mondiale l’hanno stravinto. Ecco perché ci sentiamo fieri di dire che anche noi oggi, nel nostro piccolo, grazie a loro, siamo Campioni del Mondo.

 

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